Proprietari e inquilini, grazie al nuovo sconto fiscale previsto nella Legge di Bilancio 2020, possono detrarre dall’Irpef buona parte della spesa per la ristrutturazione delle facciate esterne dei fabbricati.
Bonus Facciate il lifting che fa belle le città
La legge di Bilancio 2020 ha introdotto il cosiddetto Bonus Facciate (recupero facciate esterne) un nuovo sconto fiscale che consente di recuperare e senza limiti di spesa, addirittura il 90% dei costi sostenuti nel corso di questo anno per gli interventi di ristrutturazione e recupero delle facciate esterne di edifici già esistenti.
E’ un ulteriore vantaggio che si aggiunge ai confermati: Ecobonus (per il risparmio energetico), Sisma bonus (per la messa in sicurezza sismica) Bonus Edilizia (per le ristrutturazioni).
Città più belle per la soddisfazione di tutti, persino di chi ci deve mettere i soldi.
Detrazioni fiscali
Il Bonus Facciate si recupera in quote costanti “spalmate su un arco temporale di dieci anni“. Ad esempio, per una spesa di 1.000 euro, sostenuta nell’anno 2020, l’importo del bonus è pari a 900 euro e quindi si potranno scontare dall’Irpef, 90 euro l’anno, per gli anni dal 2021 al 2030.
Attenzione: non si può cedere il Credito d’Imposta
Non è possibile cedere il proprio Credito d’Imposta, neppure all’impresa che ha fatto gli interventi, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto. Inoltre, per non perdere l’agevolazione fiscale il contribuente deve effettuare una serie di adempimenti (ben specificati nella Guida Bonus Facciate dell’Agenzia delle Entrate, scaricabile sul sito www.agenziaentrate.gov.it nella sezione Cittadini e Agevolazioni).
Quali lavori usufruiscono del bonus? Chi ne ha diritto? Risponde Marco Zandonà, direttore dell’Area Fiscale di Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili).
Bonus Facciate: lavori agevolabili
L’Agenzia delle Entrate individua i lavori agevolabili tra quelli realizzati per il rinnovamento e il consolidamento della facciata esterna, inclusa la semplice pulitura e tinteggiatura, gli interventi su balconi, ornamenti e fregi. Beneficiano della detrazione fiscale anche i lavori su grondaie e pluviali, su parapetti e cornici. Nelle detrazioni fiscali sono comprese anche le spese correlate: dalla progettazione all’installazione dei ponteggi, dall’acquisto dei materiali al loro smaltimento, dall’imposta di bollo all’Iva, dai diritti pagati per la richiesta di titoli abitativi edilizi alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico. “Secondo questa interpretazione però, il bonus non spetta per i lavori sulle facciate interne o che confinano con cortili interni, non visibili dalla strada”, spiega Marco Zandonà, e “sono escluse dalla detrazione anche le spese sostenute per la sostituzione di finestre e balconi, vetrate, infissi in genere, grate, portoni e cancelli”.
Bonus Facciate: chi può chiederlo
Possono beneficiarne tutti: inquilini e proprietari, residenti e non residenti in Italia. “Il bonus spetta alle persone fisiche, alle imprese e agli autonomi”, precisa Zandonà e “ gli edifici ammessi sono solo quelli nelle zona A e B dei Comuni , ovvero i centri storici e le parti di territorio totalmente o parzialmente edificate”, Per sapere se il fabbricato rientra tra quelle che possono godere del beneficio legato al Bonus Facciate, bisogna rivolgersi al Comune o cercare sul suo sito la mappa del PGT (Piano di Governo del Territorio) con l’indicazione dei confini di tali zone.
E per gli infissi cosa si può fare?
Quando si restaura la facciata esterna di un fabbricato, spesso per un discorso di decoro architettonico vanno riparati anche gli infissi, in particolare finestre e balconi, che sono escluse dal Bonus Facciate. In tal caso si può usufruire della detrazione dell’Ecobonus (che al momento è del 65%, con il Governo che pensa di portarla al 100%).
E per le facciate interne? E per le altre opere?
Chi tinteggia le facciate di un cortile interno detrae il 50% previsto dal Bonus Edilizia per le ristrutturazioni. Se sono diversi i lavori eseguiti nel fabbricato e che beneficiano di sconti fiscali diversi , conviene chiedere alla ditta esecutrice delle opere di fatturare e poter pagare separatamente le stesse.
A chi rifà l’intonaco della facciata, se i lavori riguardano più del 10% della superficie lorda dell’edificio, la legge impone di installare anche un cappotto termico. In questo caso si potrà scegliere tra due benefici, il Bonus Facciate oppure l’Ecobonus (la seconda detrazione fiscale consente il beneficio di poter cedere il proprio credito d’imposta all’impresa appaltatrice dei lavori).